Approvato a maggioranza dal consiglio comunale di Città di Castello, lunedì 13 maggio 2019, il rendiconto del Comune di Città di Castello, cioè quanto le previsioni del bilancio 2018 siano state congruenti con l’andamento economico e finanziario effettivo del comune. Il rendiconto si chiude con un risultato di amministrazione molto positivo e programmi attuati mediamente oltre il 75%. La parte corrente, di circa 40milioni, è finanziata dalle entrate tributarie, contributive o perequative per il 60%. Le entrate tributarie derivano per quasi 8milioni e mezzo da Imu e dal recupero sull’Imu per il 35% circa, il 30% dalla Tari e
dall’evasione su questa tariffa, il 9,38% dall’Irpef. Circa 5 milioni sono
invece imputabili al Fondo di solidarietà comunale. Vari trasferimenti,
statali, regionali, di Inps, arrivano a 5 milioni e le entrate extratributarie,
ad esempio pari a 7milioni e mezzo. L’Assessorato alle Finanze ha
sottolineato il lavoro sul fronte dell’evasione: “1milioni e 600mila da Imu,
660mila da Tari e Tares, 500mila di tassa sulla pubblicità. Il Fondo i debiti
di dubbia esigibilità, un istituto di legge che drena molte risorse, è
accantonato nell’avanzo di amministrazione e di circa 8 milione e 700mila
euro”. “La diminuzione dell’Irpef è uno degli obiettivi della prossima manovra
finanziaria a partire da un bilancio che è in sicurezza, che cioè è in regola
con tutti i parametri. Come è noto il disallineamento di tre parametri di legge
comporta il monitoraggio della Corte dei Conti e di 5 lo stato di deficit
strutturale, con una serie di conseguenze che riduce la libertà di manovra
dell’ente pubblico su alcuni settori cruciali, tra cui gli investimenti e
l’imposizione fiscale. Dal punto di vista della spesa infatti i lavori incidono
per 9 milioni, 21 milioni in beni e servizi tra cui il 23% destinato
all’Ambiente, il 19% alle Politiche sociali e il 9% al diritto allo studio e
all’istruzione. L’indebitamento è al 2,25, molto al di sotto della soglia
limite del 10%” ha aggiunto l’Assessorato concludendo che “a fronte di questi
dati rassicuranti e di prospettiva, lo stato di attuazione dei macroprogrammi è
giunto ad oltre il 75%”. Le minoranze hanno sottolineato “gli scarsi tempi di
consegna della documentazione e le molte anticipazione di cassa, soprattutto in
relazione agli oneri finanziari di Sogepu. Sull’evasione bisogna fare di più”.