Registrati ai servizi APP IO e ricevi tutti gli aggiornamenti dall'ente
APP IO
Home Page » Documentazione » Notizie dal Comune » lettura Notizie e Comunicati

Notizie dal Comune

LA VICENDA CALZOLARO ANCORA IN CONSIGLIO COMUNALE
Firma
30.08.2017 -

 

Torna in consiglio comunale a Città di Castello la vicenda Calzolaro. Nelle comunicazioni (seduta di lunedì 28 agosto) il capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci, definendo “esplosiva” la situazione ambientale di Calzolaro anche in base alle considerazioni della stessa Arpa, ha confermato “le preoccupazioni su questa vicenda in particolare per la scadenza, ormai imminente, della proposta di acquisto 10 per cento delle quote Splendorini da parte di Sogepu e per la decisione dei vertici Auri di conferire 50-55 tonnellate di rifiuto organico alla Ecopartner, garantita da Sogepu. A quale titolo Sogepu garantisce? I dirigenti dell’Auri possono disporre senza autorizzazione? Il primo settembre è stata convocata la conferenza di servizi per la modifica dell’autorizzazione all’Ecopartner per recupero dei rifiuti non pericolosi, senza che i residenti ed i consiglieri siano stati informati. Chiediamo la sospensione, al sindaco di Umbertide di attivarsi perché la Regione ritiri le concessioni relative ai rifiuti urbani, al sindaco di Città di Castello di intervenire per bloccare l’acquisto di quote di Ecopartner”. “Nell’occasione - ha continuato Emanela Arcaleni, consigliere di Castello - avendo esaurito Bucci il tempo secondo il presidente del Consiglio Vincenzo Tofanelli, che ha letto il regolamento, laddove prevede nelle comunicazioni un intervento a gruppo per ogni argomento - “poniamo all’attenzione la determina del comune tifernate che autorizza l’azienda Colorglass, che si occupa del trattamento rifiuti speciali non pericolosi, la lavorazione fino a 15mila tonnellate annue e fino a 60 tonnellate al giorno, di fanghi provenienti in gran parte da un’azienda di Ferrara. Se ne ricava per il mercato biossido di titanio. Il problema è che l’impianto è collocato nel centro di Trestina. I cittadini hanno già scritto al comune, preoccupati dell’eventuale incremento dell’impatto. Questo ambito territoriale sta diventando il ricettacolo di una serie di rifiuti. Da valle museo o valle dei rifiuti”.  Michele Bettarelli, vicesindaco, è intervenuto per dire che “nella riunione dei capigruppo è stato concordato che non ci sarebbero state comunicazioni. Quindi si contravviene a quanto deciso. Se della Colorglass, se servissero altre delucidazioni, avete strumenti per chiedere chiarimenti. Bucci fa finta di non sentire: il possibile acquisto del dieci per cento di Splendorini da parte di Sogepu è una previsione possibile solo con un ulteriore passaggio in questo consiglio. Capisco l’esigenza di visibilità quando c’è qualcuno in sala, ma è stato votato che qualunque avanzamento sarebbe tornato in aula.  La conferenza di servizi è uno strumento tecnico e l’azienda non si trova nel territorio di Città di Castello, quindi parteciperà Umbertide”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha detto che “ai capigruppo si dicono tante cose, tra cui ordini del giorno che non vengono rispettati così come le richiesta di accesso agli atti o le risposte scritte che da marzo arrivano ad agosto. Nel 2015 la Splendorini è passata a 50mila tonnellate, dal 2016 l’Arpa rileva problematiche, solo oggi ce ne accorgiamo. Invito i presenti a trovare soluzioni ma questo è cicaleccio estivo. Le persone che assistono al consiglio non vanno prese in giro”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha sottolineato che “La maggioranza ha condiviso quel piano industriale, pur se con atti ulteriori per acquisizione di Polisport ed Ecopartner. Dovete assumervi la responsabilità: avete detto che quel piano va nella giusta direzione. Non potete far finta di non aver votato. Avete respinto la mia sospensiva in nome della due diligent, che nessuno ha visto. Il piano industriale è una speculazione (nel senso etimologico di scavare all’interno) di Sogepu che sfrutta l’emergenza rifiuti regionale. Calzolaro non è un’isola in mezzo all’Umbria ma un territorio dell’Alta Umbria. Scelte finanziate con soldi pubblici devono avere come fine il bene comune e non di un’azienda”. Per Vittorio Morani, capogruppo del Psi, “Tutte le autorizzazioni a Splendorini sono date dal comune di Umbertide. Noi, come comune, non abbiamo utilizzato l’impianto di Calzolaro, mentre il comune di Umbertide sì. Se ci sono stati degli errori non li abbiamo compiuti noi ma altri comuni. Solo ora il comune di Umbertide scopre i cattivi odori; se i cittadini si ribellano, il comune può impedire all’attività di esistere. Noi non vogliamo complicare la situazione dei cittadini, siamo solidali con loro. La Sogepu ha iniziato una trattativa con Splendorini come con altre, esempio la Vus. Il comune è socio di maggioranza, prima di scelte importanti è obbligato a passare per il consiglio. Tutto avviene nella massima trasparenza. Le decisioni si prendono nelle sedi istituzionali. La rese dei conti lasciamo il tempo che trovano. Andiamo aventi sulle linee programmatiche che hanno avuto al fiducia dei cittadini”. Riccardo Augusto Marchetti, capogruppo della Lega, ha sostenuto che “è il Pd che amministra a tutti i livelli amministrativi, Comuni e Regione, ieri come oggi, ad aver dato le autorizzazioni. La levata di scudi è nata quando Sogepu ha prospettato di rilevare l’azienda. Noi abbiamo fatto una richiesta per fare un sopralluogo come Commissione Controllo e Garanzia con i tecnici di Sogepu. Una volta vinta la gara, ci auguriamo sia così, possiamo spostare altrove la Splendorini”. Gaetano Zucchini, capogruppo del PD, ha detto “è facile approfittare dei mal di pancia per avvantaggiare la propria immagine politica. Il piano industriale di Sogepu ha 59 pagine e prospetta il potenziamento dell’attività per cui è stata creata, in un momento di crisi regionale del sistema dei rifiuti. Come maggioranza abbiamo votato un indirizzo politico: se non ci fosse Sogepu l’acquisizione di Ecopartner avrebbe interessato altri soggetti. Questa azienda, indipendentemente dal comune di Città di Castello, ha fatto la sua strada. Il piano, avendo sollevato numerose perplessità, era già stato votato da noi sub judice rispetto all’esito della gara d’ambito, alle evoluzioni regionali e alle esigenze di natura ambientale”.  

 


Condividi