Quaranta postazioni, corrispondenti a quaranta diverse proposte di formazione, sono passate al vaglio degli studenti dell’ultimo anno delle superiori di Città di Castello nella prima giornata dell’orientamento post diploma “Cosa farò da grande?” che si è svolta al Quadrilatero del Circolo Tifernate Accademia degli Illuminati di Città di Castello. “Dalla mattina al pomeriggio i vari desk sono stati frequentati dai ragazzi che hanno ottenuto informazione dirette e di prima mano su corsi di studi e caratteristiche delle varie agenzie” commenta l’assessore alle Politiche scolastiche tifernate Mauro Alcherigi che ha promosso l’iniziativa insieme al polo tecnico, professionale, liceale e all’istituto San Francesco di Sales. “È stata un’esperienza sperimentale e positiva che contiamo di ripetere sulla scia dell’orientamento per le classi finali delle medie, da cui trae ispirazione. Oltre all’Università di Perugia, che ha presentato l’offerta in modo articolato e completo, hanno risposto al nostro appello l’Università di Firenze, E-Campus, l’Università per stranieri, la Marina e l’Esercito, l’ITS, il Centro studi Villa Montesca, l’Accademia delle Belle Arti, il Fondo Garanzia Giovani e il Centro per l’Impiego, il Centro di formazione G.O. Bufalini. Il ventaglio era dunque molto variegato e pensiamo esaustivo delle aspirazioni principali che nutrono i ragazzi per il futuro. Pensando ad una seconda edizione, allargheremo la rosa degli ospiti per dare un servizio ancora più completo e vorremmo valutare la possibilità di dare un respiro di Vallata, umbra e toscana, alla giornata, visto che il Quadrilatero si è rivelata una collocazione molto confacente”. Commenti positivi anche dai soggetti presenti a partire da Anna Martellotti, coordinatrice dell’orientamento dell’Università di Perugia, per la quale “la formula scelta permette un contatto molto diretto e personale con i ragazzi, che possono chiedere e vedersi rispondere rispetto ad una gamma di tematiche e aspetti, spesso trascurati da un approccio impersonale o standard. Il materiale distribuito e il flusso consistente di ragazzi ci induce ad essere soddisfatti e a pensare di ripetere l’iniziativa”.