PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PARCO DEL TEVERE
In apertura di seduta il sindaco Luciano Bacchetta ha annunciato che il prossimo 31 gennaio alle ore 10 verrà illustrato nella residenza municipale il progetto di riqualificazione del parco fluviale del Tevere, con il quale si interverrà in particolare sul percorso verde, sul parco Langer, sul parco dei cigni e sull’area del canoa club. Il primo cittadino ha anticipato che i lavori verranno avviati il 26 gennaio, sottolineando la notevole l’importanza dell’intervento e il valore della collaborazione della Regione, che finanzierà il progetto con le risorse del Psr.
DELEGAZIONE A BRUXELLES PER LA MOSTRA DEDICATA A BURRI
Il sindaco Luciano Bacchetta ha informato il consiglio comunale che il 28 gennaio sarà a Bruxelles, presso la sede del parlamento europeo, in occasione della mostra promossa sotto l’egida dell’istituzione continentale in occasione del centenario della nascita di Alberto Burri. Il primo cittadino ha chiarito che sarà ospite della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri in quella che ha definito un’occasione di grande rilievo, promossa dall’europarlamentare Goffredo Bettini. “Come è nostro stile, tanto più in epoca di spending review, non graveremo quindi sulle casse comunali per questa iniziativa di rappresentanza – ha puntualizzato Bacchetta – che costituisce un riconoscimento di grande importanza per l’arte di Burri e per la nostra città”.
CORDOGLIO PER LE VITTIME DI PARIGI
Su proposta del presidente del consiglio comunale Stefano Nardoni, il consiglio comunale ha osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del recente attentato terroristico di Parigi. Nardoni ha espresso la solidarietà di tutta l’assemblea al popolo francese e il profondo cordoglio per le persone decedute, deprecando in particolare l’attacco alla libertà di stampa e alla libera espressione del pensiero. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti ha condiviso le motivazioni espresse dal presidente Nardoni, ma ha sottolineato che “la libertà di un individuo finisce dove comincia quella dell’altro”. “Se evito di parlar male di altre religioni, non faccio certamente un attentato alla libertà di pensiero, ma rispetto piuttosto gli altri”, ha aggiunto. “Se vogliamo avere una pacifica convivenza – ha concluso – dobbiamo rispettarci reciprocamente”.
SOLUZIONE PER LA SEDE DELLA CAMERA DI COMMERCIO
Per favorire una discussione più approfondita della questione, data l’ora tarda, su proposta del consigliere del Pd Luciano Domenichini, il consiglio comunale ha deciso di rinviare la trattazione dell’ordine del giorno dei consiglieri Massetti, Morani, Tavernelli e Duca sull’ipotesi di chiusura della sede locale della Camera di Commercio di Perugia. Il sindaco Luciano Bacchetta ha preso la parola per informare il consiglio comunale che l’amministrazione comunale ha offerto alla Camera di Commercio l’utilizzo gratuito dei locali attualmente occupati presso il Centro Servizi Valtiberina Produce e che si sta attendendo la risposta del presidente Giorgio Mencaroni.
APPROVATA MOZIONE PER L’INTITOLAZIONE DI PIAZZA BURRI
Con i 17 voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi, La Sinistra per Castello) e di Fdu, il voto contrario della Lega Nord e l’astensione di Fratelli d’Italia, Idv e Patto Civico per Città di Castello, il consiglio comunale ha approvato la mozione del capogruppo del Pd Gaetano Zucchini, emendata in base ai contenuti del dibattito consiliare, per l’intitolazione ad Alberto Burri dell’attuale piazza Garibaldi
Dispositivo. Con la mozione approvata, il consiglio comunale chiede “che, visto l’impegno già manifestato dall’amministrazione comunale, si investano tutte le risorse possibili per addivenire alla riprogettazione di piazza Garibaldi, peraltro concepita da Burri, intitolandola al maestro stesso”; “che, data la rilevanza storica della figura di Garibaldi, eroe ed artefice del Risorgimento italiano, il grande significato simbolico dell’intitolazione di una via o di una piazza a tale protagonista, ci si adoperi affinché venga mantenuta allo stesso l’intitolazione dell’area prospiciente il monumento a lui dedicato negli attigui giardini o venga identificata un’alternativa di pari prestigio”.
Dibattito. Il capogruppo del Pd Gaetano Zucchini ha illustrato la mozione, evidenziando come Città di Castello abbia vissuto profondi cambiamenti urbanistici e toponomastici che sono andati di pari passo con i periodi storici ed economici che l’hanno caratterizzata. “Nel 2015 ricorre l’anniversario dei cento anni dalla nascita di Alberto Burri e la città che ne custodisce l’ingegno deve onorarne la testimonianza artistica, con un primo grande atto formale che possa rendere il giusto omaggio al maestro”, ha sostenuto Zucchini, che, nella prospettiva dell’attuazione del progetto di piazza Burri, ha formalizzato la proposta di intitolare a Burri l’attuale piazza Garibaldi. “il sogno sarebbe di poterlo fare il 12 marzo, ma si potrebbe intitolare la piazza anche dopo la rivisitazione architettonica e urbanistica in progetto”, ha osservato Zucchini, che ha evidenziato come “l’atto potrebbe rappresentare un ulteriore impegno per la trasformazione dell’attuale piazza, aderendo al sentimento diffuso di chi vede nella riprogettazione della stessa piazza una conclusione cui aspirare”. L’esponente della maggioranza ha altresì rimarcato l’esigenza, nel momento di procedere all’intitolazione a Burri della piazza, di “identificare uno spazio di pari prestigio per la figura di Garibaldi, con l’idea di mantenere l’intitolazione dell’area circostante il monumento a lui dedicato o adibire uno degli spazi di maggiore prestigio che potrebbero essere definiti dalla riprogettazione dell’intera piazza”. Il capogruppo dell’Idv Roberto Colombo ha espresso il dubbio che “si possa trattare di una sorta di azione di facciata, che copra il vuoto progettuale assoluto rispetto alle celebrazioni del centenario”. Nel sottolineare come non risulti nominato nemmeno il comitato governativo previsto dalla legge apposita, il rappresentante della minoranza ha parlato di “iniziative meramente propagandistiche, dalle quali non verrà nulla”. “Quanto a piazza Burri – ha affermato – vediamo il progetto e poi cambiamo la denominazione, perché non voglio offrire una sponda a chi gestisce il centenario”. “Cominciamo piuttosto a mettere cartelli stradali che promuovano Città di Castello come la città di Burri e collochiamo riproduzioni delle sue opere nelle rotonde”. “Povera Italia se si pensa di declassare piazza Garibaldi a largo Garibaldi”, ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti, che ha chiarito: “i tifernati non hanno bisogno di intitolazioni multiple, di spezzettare toponomastiche”. “Un’amministrazione culturalmente capace deve agire per il bene della città, non in base all’enfasi del momento, dando l’importanza che meritano ai padri della patria prima di tutto”, ha aggiunto. Nel ricordare come sia già venuto meno il doveroso omaggio alla famiglia Vitelli, “alla quale – ha eccepito – non è più riservato alcun luogo della città”, Busatti ha invitato a compiere valutazioni attente sull’eventuale intitolazione di piazza Garibaldi a Burri. “Sono favorevole a piazza Burri, ma non è pensabile di intitolare una piazza sporca di olio di autobus, dove ci sono strutture fatiscenti e situazioni inadeguate”. “Non facciamo un monumento vuoto con l’apposizione di una mera targa, perché sarebbe un’operazione che non ha senso”, ha affermato Busatti. L’esponente della minoranza ha quindi sollecitato il coinvolgimento della Fondazione Albizzini nel progetto di piazza Burri, evidenziando che, “se vengono venduti quadri, come avvenuto recentemente, a 4 milioni e mezzo di euro, il sodalizio avrebbe le risorse per realizzare quanto immaginato dal maestro”. “Perché l’amministrazione non chiede alla Fondazione di mettere le importanti liquidità ottenute a servizio del progetto?”, ha detto Busatti, che ha lamentato anche la poca concretezza delle iniziative per il centenario. Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha espresso la propria contrarietà a “intitolare a Burri, che era un maestro di bellezza, una piazza dove campeggia solo un mega pilone per l’illuminazione, che è piena di macchine e ha di fronte l’edificio puntellato dell’ex scuola Garibaldi”. “Si mette il nome quando c’è l’opera finita, ma qui non si ha traccia di niente”, ha puntualizzato Mancini, che ha aggiunto: “ci accontenteremmo di vedere almeno il progetto, che sarebbe già un primo sforzo”. “Prima di spostare Garibaldi io ci penserei”, ha osservato Mancini, cha ha invitato a prendere spunto dal documento per una riflessione che porti a dare il riconoscimento che meritano anche agli altri personaggi che hanno reso grande la città, a partire dalla famiglia Vitelli”. “In questa mozione purtroppo non c’è nulla di concreto e non la voterò”, ha concluso. A contestare la visione di un centenario che non sappia cogliere l’occasione di promuovere l’arte di Burri e con essa Città di Castello è stato il vice sindaco e assessore a Urbanistica e Cultura Michele Bettarelli, che ha ricordato la mostra di anteprima in Pinacoteca, appena conclusa; i corsi nelle scuole con il coinvolgimento di 3.500 bambini anche in visite guidate alle collezioni; l’imminente partecipazione alla Fiera Internazionale dell’Arte Contemporanea di Bologna; la mostra ancora in corso dedicata a Burri e Piero della Francesca. Bettarelli ha annunciato che il 12 marzo verrà presentato in Comune il catalogo generale dell’opera di Burri realizzato per il centenario e stampato a Città di Castello e ha richiamato l’attenzione sui momenti più importanti del programma delle celebrazioni, rappresentati dalla mostra al Guggenheim di New York e dalle due esposizioni che si terranno a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio a maggio, con 50 opere di altrettanti artisti internazionali e il “parlamento dell’arte contemporanea” nel quale gli stessi artisti si confronteranno sugli scenari attuali, e a inizio 2016, quando il Guggenheim allestirà un mostra con opere di Burri e altri artisti. “Piazza Burri – ha puntualizzato Bettarelli - è un obiettivo di questa amministrazione, è un progetto molto ambizioso e molto oneroso, da diversi milioni di euro, sulla base dell’idea del maestro Burri, che puntiamo a realizzare grazie a privati con la formula del project financing”. “Stiamo cercando di capire chi potrebbe avere la forza di fare un progetto di altissima qualità e in attesa di arrivare a una definizione, dobbiamo fare insieme una valutazione se sia più opportuno apporre una targa quando ci sarà la piazza”, ha concluso Bettarelli. Il sindaco Luciano Bacchetta ha evidenziato come il progetto di piazza Burri sia uno dei grandi snodi di fronte ai quali si trova chi amministra la città, “visto – ha detto - che ogni sindaco ha annunciato che l’avrebbe realizzata, ma ancora non c’è”. “Credo che sia giusto attenersi al progetto del maestro che ha preso forma nel plastico ospitato nelle sue collezioni – ha puntualizzato il sindaco – perché è giusto rispettare le sue volontà”. “Il progetto c’è ed è molto chiaro, ma è anche molto costoso, perché prevede la realizzazione di un nuovo edificio direzionale al posto della ex scuola Garibaldi, di una nuova viabilità e la complessiva rivisitazione urbanistica dell’area, ma siamo convinti che la strada del project financing sia quella che ci permetterà di attuarlo”. “La Fondazione Albizzini non può essere il soggetto privato che proporrà l’intervento e lo realizzerà, perché donerà alla città il progetto, ma soprattutto il teatro scultura che nel progetto di Burri dovrà essere collocato al centro della piazza”, ha chiarito Bacchetta, che ha puntualizzato: “Certamente la Fondazione avrà una parte importante nel progetto, del quale potrà e dovrà valutare la validità scientifica, ma senza che questo comporti la possibilità di ricavare vantaggi diretti e indiretti dalla sua realizzazione e di porre condizioni”. “La grande sfida sarà la realizzazione della piazza, un obiettivo mai raggiunto finora, che è evidentemente complesso”, ha sottolineato Bacchetta, che ha riferito dell’esistenza di manifestazioni d’interesse importanti da parte di privati, “sulle quali – ha spiegato - comunque, occorre avere discrezione, tatto, prudenza”. “Siamo in contatto con alcuni soggetti, siamo in attesa di una proposta che dovrebbe essere abbastanza imminente”, ha comunque preannunciato Bacchetta, che ha ribadito come “il grande obiettivo da perseguire, insieme alla piazza, sia quello di fare di Città di Castello la capitale dell’arte contemporanea in Umbria, dopo aver centrato il grande obiettivo della riacquisizione alla città di Palazzo Vitelli e della sua sistemazione”. In questo contesto, il sindaco ha ricordato che a breve verrà investito su Palazzo Vitelli un milione di euro, cofinanziato dalla Regione (800 mila euro) e dal Comune (200 mila) per l’ulteriore sistemazione del palazzo (il piano secondo, in particolare) e ha invitato a non mortificare un progetto così ambizioso e importante con considerazioni inadeguate. “Quando realizzeremo il progetto è ovvio che si chiamerà piazza Burri – ha detto il sindaco - ma sulla data non ci sono obblighi, potremmo anche procedere quando ci sarà il progetto finanziario a disposizione”. “La cosa fondamentale è realizzare la piazza, che si farà perché si deve fare, non perché ci possa essere il vincolo della decisione di intitolarla al maestro”, ha spiegato Bacchetta, che ha giudicato corretto riflettere su una degna alternativa per continuare a rendere omaggio a Garibaldi e collocare il monumento a lui dedicato, esprimendo la propria condivisione anche dell’esigenza di ricordare adeguatamente la famiglia Vitelli. Bacchetta ha, quindi, chiarito alcune questioni emerse dal dibattito. “Il comitato per le celebrazioni è stato fatto, c’è – ha puntualizzato Bacchetta – è una conquista importante che dobbiamo all’impegno dell’onorevole Verini, che sarà importante per la promozione nazionale e internazionale del programma delle iniziative, comunque in capo alla Fondazione Albizzini”. Il primo cittadino ha quindi rimarcato il valore delle iniziative messe in campo per il centenario, con particolare riferimento a Città di Castello, invitando a non sottovalutare il rilievo degli appuntamenti programmati. “La nostra città ospiterà due grandissime mostre di livello mondiale, che saranno una grande opportunità per il territorio e non vanno sminuite”, ha chiarito Bacchetta in riferimento all’esposizione degli artisti internazionali e del Guggenheim, indicando piuttosto la problematica rappresentata dalla ricettività, in presenza di un turismo culturale di medio alto livello che pretenderà servizi e disponibilità adeguata di strutture. Il consigliere del Pd Luciano Tavernelli ha condiviso la scommessa sulla realizzazione di piazza Burri, “un progetto – ha detto - in grado di cambiare volto alla città”. “E’ fondamentale realizzare la piazza seguendo il progetto donato dal maestro – ha osservato Tavernelli - ma nel quadro di un ridisegno complessivo degli spazi adiacenti”. L’esponente della maggioranza ha quindi ribadito che, “al di là dell’intitolazione a Burri dell’attuale piazza Garibaldi, è necessario che anche sulla segnaletica stradale venga espresso il legame della città con l’opera dell’artista, chiedendo all’Anas anche di poter apporre una cartellonistica promozionale lungo la E45”. In sede di replica, il consigliere Zucchini si è detto soddisfatto dei contributi che la mozione ha portato sulla questione del centenario della nascita di Burri e sul progetto della piazza a lui dedicata, chiarendo che “l’intitolazione risponde alla necessità di rendere omaggio al più grande esponente della cultura che la città vanti e non voglia essere la cambiale che impegni l’amministrazione a realizzare la piazza, perché questo è già un obiettivo che il governo cittadino sta perseguendo”. Il rappresentante della maggioranza ha quindi provveduto a modificare il dispositivo della mozione in base a quanto emerso dal dibattito, rimuovendo la precisa indicazione del momento in cui procedere all’intitolazione della piazza, anche in presenza dell’esigenza di migliorare le condizioni del sito. “Mi sembra che non ci siano motivi ostativi a intitolare piazza Garibaldi a Burri quando verrà realizzata e quindi credo di aver raggiunto l’obiettivo di affermare l’idea assolutamente imprescindibile che la denominazione venga collegata al nome dell’artista, senza per questo svilire Garibaldi, cui è certamente necessario trovare una collocazione di pari dignità e prestigio”, ha concluso Zucchini. Nell’esprimere soddisfazione per le rassicurazioni sulle importanti opportunità che avrà Città di Castello nella programmazione del centenario, il consigliere Busatti ha puntualizzato che non esista un vero progetto di piazza Burri, ma solo un plastico, e ha invitato a “non percorrere la strada degli annunci, ma piuttosto quella dei fatti”, per raggiungere l’obiettivo finale di dare alla città un luogo che renda omaggio all’artista. Il capogruppo della Lega Nord Mancini ha chiarito di avere il massimo interesse al successo delle iniziative del centenario e di essere favorevole al progetto di piazza Burri, ma ha ritenuto “offensivo fare una intitolazione così prestigiosa del niente, cioè in mancanza della sistemazione della piazza”.
INTERVENTI SULLA VIABILITA’ DELLA ZONA NORD
“Siamo fin d’ora in grado a portare in commissione Assetto del Territorio le prime soluzioni per affrontare la situazione della viabilità della zona industriale nord e nel giro di due mesi potremmo già procedere alla rimozione del primo tratto di barriere a protezione della pista ciclabile, spostando il percorso lungo la Tiberina Tre Bis”. E’ quanto ha annunciato in sintesi l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Massetti in risposta all’interpellanza dei consiglieri Sandro Busatti (Fratelli d’Italia) e Manuel Maraghelli (Polo Tifernate) sulla viabilità della zona industriale nord. Con il documento i consiglieri chiedevano all’amministrazione quali provvedimenti urgenti intendesse adottare per migliorare l’attuale, difficile situazione, se e dove sia prevista la realizzazione di marciapiedi e attraversamenti pedonali, se sia stato previsto un progetto per la modifica o lo sviluppo del sistema viario in vista dell’aumento dei servizi commerciali nella zona e se le barriere in cemento collocate nell’area rispondano o meno alla normativa vigente. Il consigliere Busatti aveva chiesto conto all’amministrazione comunale delle responsabilità per le “enormi difficoltà del traffico veicolare e i rischi per le persone” derivanti dalla recente concessione dell’apertura di nuovi esercizi commerciali nel primo tratto della zona industriale nord. “Abbiamo notizie di proprietari diversi che hanno intenzione di potenziare servizi commerciali in altri appezzamenti adiacenti, pertanto nel prossimo futuro questi insediamenti saranno modificati da luoghi produttivi a servizi al commercio – aveva sottolineato Busatti – e chiediamo quindi se l’amministrazione ha in mente un piano della viabilità che permetta di adeguare gli assi viari alle mutate esigenze”. “Ci troviamo nella necessità che ci sia una programmazione che tenga conto delle esigenze, con un piano complessivo di riordino della viabilità, dei parcheggi e dei marciapiedi da qui ai prossimi anni”, aveva aggiunto Busatti. L’esponente della minoranza aveva parlato anche di “un evidente fallimento del progetto della pista ciclopedonale”, chiedendo se le barriere sistemate siano a norma ed escludano responsabilità dell’amministrazione in caso di incidenti. Il capogruppo dell’Idv Roberto Colombo aveva contestato la mancanza di coerenza nell’azione dell’amministrazione, “laddove blocca alcuni insediamenti per mancanza di standard e ne autorizza altri”. “Abbiamo impedito l’insediamento di un centro islamico per la mancanza di 14 parcheggi, quando a soli 80 metri è presente un’ampia area di sosta regolarmente vuota – ha sostenuto Colombo – mentre alla zona industriale si è consentito l’insediamento di nuove attività commerciali”. Sulla questione era intervenuto anche il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli, che aveva puntualizzato: “non è l’amministrazione ad aver preso l’iniziativa di trasformare gli insediamenti e di dare una destinazione commerciale, in quanto abbiamo solamente recepito normative europee a loro volta tradotte nella legislazione regionale, in base alle quali negli insediamenti produttivi esistenti sono consentite tutte le destinazioni d’uso”. “La legge regionale ci impone che in una zona produttiva si possano fare attività commerciali, a patto che ci sia il rispetto di alcuni standard urbanistici e l’amministrazione non può che recepire i progetti se sono adeguati”, aveva aggiunto. “L’unica variante che è stata votata dal consiglio comunale è per il Mc Drive”, aveva, poi, ricordato Bettarelli, che aveva riconosciuto come sia in atto un movimento importante su quell’area per le variazioni di destinazioni d’uso “E’ comunque nostra cura raccomandare che venga prestata negli interventi la massima attenzione alla viabilità e alla sosta e in questo senso ci stiamo attivando anche con gli enti sovraordinati”, aveva concluso Bettarelli. “Se dal punto di vista normativo i parametri sono rispettati, è dal punto di vista urbanistico che la scelta alla zona industriale nord è quanto mai sbagliata”, aveva replicato il capogruppo del Patto Civico per Città di Castello Cristian Braganti, che aveva rilevato come “a volle certe aperture dovrebbero essere valutate più approfonditamente, perché mancano marciapiedi, punti luce, che invece sono indispensabili”. “Quando chiesi di riqualificare i capannoni della zona industriale, mi venne detto che non si poteva rendere tutta la zona commerciale, ma ora ci avviciniamo molto a questo scenario”, aveva osservato Braganti, che aveva concluso: “la nostra zona industriale non ha le caratteristiche per questa trasformazione, come invece accade altrove”. Il consigliere del Pd Luciano Tavernelli ha riconosciuto: “siamo stati probabilmente presi in contropiede da leggi che umiliano l’amministrazione comunale”. “E’ necessario che l’autonomia locale possa dare linee di indirizzo che possano essere recepite – aveva aggiunto il rappresentante della maggioranza – va fatta una riflessione a tutto tondo, per correggere i difetti che la nuova commercializzazione ha determinato, fino a valutare di rimuovere una parte della pista ciclabile, che è stata costruita in un’ottica di mobilità diversa, ma dà purtroppo enorme insicurezza”. “Forse sarebbe il caso di disegnare una viabilità nuova, togliendo la rima parte della pista ciclabile e valutando di realizzare altri percorsi in zone diverse, così da metterle in comunicazione con il centro della città”, aveva concluso Tavernelli. L’assessore Massetti ha riconosciuto “l’esigenza da parte dell’amministrazione di ripensare la viabilità e salvaguardare la sicurezza nella zona industriale nord, ma analogo impegno progettuale deve venire anche dai proprietari degli insediamenti produttivi e in questo senso i nostri uffici tecnici stanno sollecitando un confronto sulle caratteristiche dei nuovi interventi”. “La normativa europea da cui discendono i recenti insediamenti commerciali, la cosiddetta direttiva Bolkestein, punta a creare attività e posti di lavoro, far girare risorse e per fortuna registriamo investimenti nella nostra città – ha puntualizzato l’assessore – ma noi abbiamo il dovere che siano prese in considerazione tutte normative che riguardano la sicurezza”. In questo contesto Massetti ha chiarito: “rispondono pienamente alle normative ministeriali, per cui siamo tutelati e garantiti”. L’assessore ha, quindi, rilevato come spesso gli incidenti che si sono verificati nella zona siano stati determinati dalla mancata prudenza e da una insufficiente conoscenza delle modalità di transito nelle rotatorie. Massetti ha spiegato che la prima ipotesi di intervento concreta, attualmente oggetto di una valutazione sulla fattibilità economica, è lo spostamento della pista ciclopedonale sulla strada Tiberina Tre Bis fin oltre il cavalcavia di Riosecco, per poi ricollegarla all’attuale percorso, attraverso il sottopasso ferroviario dello stesso quartiere in via Grandi. “Abbiamo già fatto i sopralluoghi e abbiamo parlato con i proprietari, anche per chiedere la disponibilità a costruire parcheggi nell’area di via Morandi”, ha concluso Massetti. In sede di replica, il consigliere Busatti si è detto parzialmente soddisfatto delle risposte ricevute, “perché – ha detto - quanto meno l’amministrazione promette migliorie, ma resta il problema di una strategia sull’area e sull’intero quartiere”. “Vorremmo avere un progetto di massima per capire lo sviluppo di quell’area nei prossimi venti anni – ha concluso Busatti – e, laddove ci saranno nuovi progetti, è importante che il Comune metta sul tavolo documento di riferimento che garantisca una viabilità adeguata”.
COMANDO DEL DIRIGENTE GATTINI PRESSO L’ATI 2 UMBRIA
Il sindaco Luciano Bacchetta ha comunicato che il dirigente del settore Lavori Pubblici e Ambiente Paolo Gattini, a seguito di una procedura di selezione alla quale si è candidato con successo, è stato comandato presso l’Ati 2 dell’Umbria, dove ricoprirà il ruolo di dirigente del settore Pianificazione e Controllo. “Siamo dispiaciuti che ci abbandoni, ma anche gratificati dal fatto che sia testimoniata la preparazione di un nostro dirigente”, ha commentato il sindaco, congratulandosi con Gattini e comunicando come le sue competenze siano state affidate ad interim al dirigente del settore urbanistico Federico Calderini. “Una scelta fatta nel rispetto della spending review, con cui abbiamo ritenuto opportuno risparmiare e accorpare competenze, pur dando un compito molto gravoso al nostro dirigente in servizio, perché sono alle viste passaggi importanti sul versante dell’ambiente”, ha sostenuto Bacchetta, che ha precisato: “diamo comunque un segnale di tranquillità amministrativa, perché il funzionario individuato conosce bene le materie affidate”.
APPROVATA MOZIONE SULL’OFFERTA TURISTICA
Con il voto favorevole di Pd, Psi, Idv, Patto Civico per Città di Castello, Fdu, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Pdl e l’astensione de La Sinistra per Castello, il consiglio comunale ha approvato la mozione del capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni sulle strategie per migliorare l’offerta turistica a Città di Castello.
Dispositivo. Con la mozione il consiglio comunale impegna il sindaco e i rispettivi presidenti di commissione a “convocare una seduta congiunta delle commissioni Programmazione e Servizi alla quale siano presidenti il sindaco e l’assessore al Turismo e alla quale venga invitato a partecipare l’assessore al Turismo della Regione Umbria per esaminare le strategie legate al Turismo che sono state poste in essere da parte della Regione Umbria per il nostro Comune e per concordare in maniera congiunta le linee più idonee al fine di migliorare ed incrementare l’offerta turistica della nostra città”.
Dibattito. Il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni ha illustrato la mozione chiarendo che l’obiettivo fosse quello di “ragionare sulle strategie di miglioramento dell’offerta turistica locale cittadina, considerando che, vista la grande carenza di lavoro anche per figure qualificate, l’incremento delle iniziative in questo settore potrebbe portare nuovi posti di lavoro”. “Mi preme che la nostra città, con un’offerta museale invidiabile, fatta di chiese, musei Burri, manifestazioni internazionali come il Festival delle Nazioni, prodotti come il tartufo, si collochi nell’élite dell’offerta turistica regionale, dove però non è presente perché non riusciamo a sviluppare i numeri di altre città”, ha affermato Cuccaroni, che ha richiamato l’attenzione sulla “penalizzazione rappresenta nell’ultimo decennio dalla progressiva perdita del turismo termale”. “Nel 2015 il centenario della nascita di Burri chiama la Regione a un investimento per promuovere la città nel panorama nazionale e internazionale – ha osservato Cuccaroni – e il nostro dovere è di fare in modo che il turismo divenga un volano efficace per le potenzialità della nostra città”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha condiviso l’idea che il turismo possa essere “un fattore di grande sviluppo del nostro territorio”. “Purtroppo finora, per via di una vocazione essenzialmente produttiva che alimentava la nostra economia, questo potenziale è stato sottovalutato – ha rilevato il sindaco – e oggi abbiamo la necessità di lavorarci molto, di affrontare i problemi strutturali, soprattutto riconducibili a una carenza di posti letto, che ci ha costretto a rinunciare a molte iniziative che portavano persone perché non avevamo le disponibilità per accoglierle”. “Per il centenario di Burri arriveranno molti turisti disposti anche a spendere e il problema sarà evidente, perché in città abbiamo solo due hotel a quattro stelle piuttosto piccoli, che non possono dare da soli le risposte necessarie”, ha chiarito il sindaco, che ha evidenziato come le criticità siano state accentuate dal venir meno dell’albergo delle Terme di Fontecchio con le sue 100 camere. In merito alle situazione delle terme, Bacchetta ha richiamato l’attenzione sul fatto che la vicenda “abbia avuto una svolta nei giorni scorsi che determinerà delle conseguenze, perché è fallita la società di gestione del ristorante, che era chiuso da tempo e comportava anche la chiusura dell’albergo”. “Dichiarata fallita quella società, non le Terme di Fontecchio, si potrebbero ricreare le condizioni per far ripartire l’attività e speriamo che la proprietà dia un input alla ristrutturazione dell’albergo, che rappresenta un punto decisivo per la ricettività della nostra città”, ha sottolineato il sindaco. Bacchetta ha, quindi, confutato la tesi di una Regione che non darebbe il necessario supporto alla promozione turistica della città, evidenziando come gli interventi finanziati a vario titolo, direttamente o indirettamente attraverso ad esempio il Gal Alta Umbria, rappresentino un indispensabile sostegno per le politiche turistiche. Il sindaco si è detto favorevole alla commissione congiunta, invitando a valutare l’opportunità di invitare un assessore regionale ora in scadenza di mandato e quindi a capire quali soggetti coinvolgere. D’accordo sulla commissione anche l’assessore al Turismo Riccardo Carletti che ha dato la disponibilità a mettere a disposizione dei lavori un dossier con tutte le iniziative portate avanti dal Comune L’assessore ha evidenziato la strategicità delle Terme di Fontecchio, “che – ha detto - anche ‘convalescenti’ nel 2011 valevano l’11,3 per cento delle presenze complessive”, e l’importanza del supporto, anche indiretto, garantito dalla Regione. “Serve una rivoluzione culturale nella nostra città dopo anni nei quali gli sforzi e l’attenzione si sono concentrati primariamente sulla nostra vocazione produttiva”, ha detto Carletti, che ha evidenziato come la città disponga del patrimonio storico e culturale e delle manifestazioni di valenza nazionale e internazionale, come il Festival delle Nazioni e la Mostra Nazionale del Cavallo, per supportare la crescita del settore. “Sono convinto che i due fattori fondamentali rappresentati da Burri, nell’anno del centenario, e dal rilancio delle Terme di Fontecchio possano rappresentare elementi di traino del turismo, ma serve l’apporto di tutti”, ha affermato Carletti, che ha aggiunto: “serve che ci crediamo non solo noi, ma anche il privato, che deve offrire servizi ai turisti”. “Il Comune può creare le condizioni per lo sviluppo, ad esempio con il rifacimento della segnaletica, la connessione wi-fi nelle piazze, un nuovo portale turistico, ma dobbiamo fare squadra”, ha ribadito Carletti, che ha dato conto di un percorso di confronto con le associazioni di categoria che verrà avviato per cercare di migliorare la disponibilità dei servizi, specie nei giorni strategici per i flussi turistici. L’assessore ha in ultimo portato i dati turistici aggiornati al 30 novembre 2014, che parlano di un più 2,11 per cento di arrivi e di un più 1,67 per cento delle presenze rispetto all’anno scorso, evidenziando come l’alberghiero abbia fatto registrare un più 3,57 per cento negli arrivi e un più 7,44 per cento nelle presenze, riscontri purtroppo frustrati dal calo evidente dell’extralberghiero. “Dovremo vedere se è un calo fisiologico o ci sono altre ragioni, ad esempio l’eventuale presenza di strutture che non risultano o sono gestite da stranieri e non comunicano quindi i dati”, ha concluso Carletti. Il consigliere del Pd Gionata Gatticchi ha condiviso l’esigenza di “andare in discontinuità con un passato nel quale la città non ha mai fatto i conti con l’investimento nel turismo perché si viveva bene con il manifatturiero”. “Oggi scopriamo, invece, risorse importanti, un ruolo che la città deve avere e la politica ha il compito di valorizzare la vocazione turistica ormai necessaria”, ha osservato il consigliere, che ha indicato nel centenario della nascita di Burri “il punto di partenza per lo sviluppo di un nuovo ruolo del turismo nella nostra realtà”. “Serve un lavoro sinergico anche con i territori limitrofi di altre regioni”, ha concluso Gatticchi, dicendosi favorevole alla mozione. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti ha parlato di un’azienda di promozione turistica che non funziona per via di logiche politiche che ne impediscono l’efficienza e ha ribadito la convinzione che la Regione “non riservi la dovuta attenzione al nostro territorio”. “Il problema della promozione turistica si affronta con l’ausilio di professionisti, agenzie di viaggio nazionali, con cui ci dobbiamo relazionare per comprendere cosa interessa di questo territorio e come lo dobbiamo proporre”, ha sostenuto Busatti. L’esponente della minoranza ha giudicato necessario anche gestire diversamente le risorse, sfruttando meglio investimenti onerosi come i 300 mila euro per gli allestimenti della Mostra del Cavallo, “che – ha detto - non possono essere utilizzati solo per tre giorni e dunque richiedono la programmazione di iniziative che permettano di sfruttare anche l’effetto traino della kermesse”. “Razionalizziamo l’offerta, potenziamola, senza mettere contributi a pioggia su iniziative che non portano a nulla”, ha sostenuto Busatti, che ha parlato di un flop della mostra Burri-Piero e ha invitato a “convocare nella commissione congiunta esperti del settore che ci diano indirizzi”. Il vice sindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli ha replicato che l’amministrazione ha già fatto un’opera di razionalizzazione degli investimenti, utilizzando ad esempio gli stessi allestimenti nel centro storico per quattro settimane consecutive a fine 2014 per ospitare la Mostra del tartufo, ma anche Altrocioccolato e la Mostra del fumetto. “L’amministrazione lavora per proporre un ventaglio di manifestazioni e iniziative culturali molto ampio con l’obiettivo di tenere viva la città per l’arco temporale più lungo possibile”, ha affermato Bettarelli, che ha dato conto anche del confronto aperto con gli operatori commerciali e gli albergatori per sfruttare al meglio, insieme alla Fondazione Albizzini, le opportunità che si presenteranno per il centenario della nascita di Burri. “Stiamo cercando di migliorare la nostra offerta e siamo aperti a qualunque contributo – ha sostenuto l’assessore – per questo è importante il confronto in commissione, anche con il contributo della Regione”. L’assessore ha difeso la mostra di Burri a Sansepolcro, parlando di un accostamento importante in una struttura espositiva che fa più ingressi della Pinacoteca tifernate e nella quale, pertanto, era importante esserci anche per promuovere l’anno del centenario. Il consigliere del Pd Riccardo Celestini ha osservato che il turismo risenta a Città di Castello degli effetti della crisi, come accade ovunque, “ma parta dall’importante base di aver avuto fino a qualche anno fa uno dei flussi turistici migliori dell’Italia centrale, grazie alla caratteristica vincente di non avere un’unica vocazione, ma di offrire molteplici motivi di interesse”. L’esponente della maggioranza ha tratteggiato i contorni di una realtà economica locale profondamente cambiata, che attualmente non porta nemmeno più il turismo commerciale legato alla presenza di aziende produttive. “La carta vincente può essere l’investimento nelle terme, che sono le uniche vere in Umbria ed è quindi forte l’auspicio che si possa rilanciare questa risorsa, sfruttando anche le nuove tendenze”, ha rimarcato l’esponente della maggioranza, che ha sollecitato a fare sistema con privati per organizzare canali promozionali anche all’estero. Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha ricordato una pubblicazione di qualche anno fa dell’aeroporto regionale che non riportava affatto Città di Castello e l’Alta Valle del Tevere come esempio della gestione turistica regionale. “Fare politiche del turismo non è mettere la tassa di soggiorno, non è avere una viabilità cronicamente dissestata, alberghi e strutture tassati con Imu, Tasi e quant’altro tolga la voglia di investire”, ha affermato Mancini, che ha sottolineato: “è vero che gli imprenditori locali devono fare la propria parte, ma devono avere anche l’aiuto della politica per investire”. “Ci sono tanti deficit in ogni comparto, per cui la riunione della commissione congiunta può portare dei risultati”, ha affermato l’esponente della minoranza, che ha proposto la realizzazione di un catalogo della Valtiberina e ha sollecitato la sinergia con gli altri comuni per pensare il comprensorio come un pacchetto turistico unico”. D’accordo sul confronto in commissione anche il capogruppo del Pdl Davide Pazzaglia, che ha sostenuto: “il turismo va in controtendenza rispetto alla crisi e Città di Castello deve rimboccarsi le maniche e pretendere l’attenzione della Regione con nuove iniziative”. L’esponente della minoranza ha giudicato “fondamentale una statistica dei periodi morti dell’anno e l’elaborazione di un calendario delle manifestazioni che riempia tutti questi periodi, anziché concentrare le iniziativa solo in alcuni”. “La vicenda delle Terme di Fontecchio deve essere presa di petto, non si può perdere il turismo termale nella nostra città e – ha concluso Pazzaglia – bisogna capire se c’è la possibilità di una gestione comunale come avviene altrove”. Il sindaco Bacchetta ha preso di nuovo la parola per ribadire “le due direttrici fondamentali su cui lavorare: il turismo termale e il turismo culturale”. Il primo cittadino ha invitato a non avere un atteggiamento vittimistico nei confronti della Regione, “visto che la mole di finanziamenti concessi, specie negli ultimi anni, in settori legati al turismo è stato ingente e che Città di Castello non è certo la cenerentola dell’Umbria nel settore”. “Serve equilibrio – ha affermato Bacchetta – e dare atto a Città di Castello di non aver fatto come moltissimi altri comuni umbri che hanno messo la tassa di soggiorno, che è una tassa pericolosa per lo sviluppo turistico”. Il sindaco non ha nascosto l’esigenza di lavorare su una cultura dei servizi ai turisti che veda il protagonismo di albergatori, ristoratori e baristi, anche per evitare chiusure in giorni festivi. “I primi a dover reinventarci per essere credibili agli occhi della Regione dobbiamo essere noi, che dobbiamo investire sul turismo, cosa che non abbiamo mai fatto in modo organico, e invece è fondamentale”. “Il centenario della nascita di Burri e la riapertura delle Terme di Fontecchio sono scommesse che dobbiamo vincere”, ha concluso Bacchetta. In sede di replica, il consigliere Cuccaroni ha condiviso la necessità di invertire la rotta e puntare su quel turismo di cui una volta non si sentiva il bisogno. “C’è l’esigenza di favorire la crescita di strutture e l’implementazione di ricettività, creando le condizioni per agevolare l’avvio di attività in questo settore nel nostro comune, iniziando con lo sfruttare al meglio il centenario di Burri”, ha concluso Cuccaroni.
ACQUISIZIONE DEI SERVIZI PER LA MENSA NELLE SCUOLE
Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il programma per l’acquisizione in forma associata del servizio di produzione e somministrazione di pasti alle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Città di Castello, San Giustino e Citerna. Con l’atto, l’ente tifernate assume la veste di comune capofila delegato alle funzioni alle funzioni di centrale di committenza relativamente al programma di acquisizione del servizio di produzione e somministrazione di pasti agli alunni delle scuole comunali; autorizza l’utilizzo dei centri di produzione dei pasti anche per le scuole dei comuni di Citerna e San Giustino; dà atto che la spesa prevista per il Comune di Città di Castello, alla luce dei prezzi a base d’asta indicati nella scheda tecnica e del numero di pasti presuntivamente occorrenti, ammonta a circa 1 milione 24 mila euro complessivi annui, Iva compresa, che trova adeguata copertura nei competenti stanziamenti di bilancio. L’assessore al Bilancio e alla Scuola Mauro Alcherigi ha illustrato l’atto, sottolineando come riguardi le prossime due gare europee per l’affidamento del servizio di refezione scolastica nei tre comuni, divise per ristorazione e funzioni ausiliarie, che saranno condotte attraverso una unica stazione di gara e con il convenzionamento delle strutture destinate alla produzione di pasti di proprietà del Comune capofila Città di Castello. L’assessore ha evidenziato che il contratto di appalto decorrerà dall’anno scolastico 2015/2016 all’anno scolastico 2020/2021, con possibilità di ripetizione del servizio per ulteriori tre anni fino al 31 agosto 2024, e avrà un valore di 21 milioni e mezzo. Il bando uscirà a febbraio e avrà tra gli elementi qualificanti il criterio di aggiudicazione, che premierà l’offerta tecnica e dunque la qualità del servizio per il 70 per cento e per il 30 per cento l’offerta economica (“che – ha puntualizzato l’assessore – sarà inferiore al volume di spesa attuale”); la ridefinizione dei centri di produzione e delle modalità di somministrazione dei pasti, con la rinuncia, tra l’altro, ai contenitori in plastica per il trasporto e il consumo dei pasti stessi, che saranno serviti su piatti in ceramica. Alcherigi ha spiegato che il Comune metterà a disposizione i locali già adibiti o da adibire a centro di produzione e confezionamento pasti, due cucine attrezzate (Via Diaz e zona sud) e che saranno a carico del gestore: lo smantellamento dell’attuale centro di produzione del Cornetto, che dovrà essere trasferito presso i locali della pro loco di Trestina (per la zona sud) e il relativo progetto di riqualificazione dei locali di Cornetto; i lavori necessari alla realizzazione del nuovo centro di produzione di Cerbara presso la locale scuola e il relativo progetto di riqualificazione dei locali dismessi. L’assessore ha anche sottolineato come le modalità della gara di appalto dovranno stimolare l’innalzamento della qualità dei pasti, con l’aumento dell’utilizzo dei prodotti a chilometri zero e dei cibi biologici. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti ha ammonito a tenere presente che “laddove ci sarà una gara europea e una congrua fetta di denaro che dovrà girare, debba essere prestata estrema attenzione, perché gli appetiti saranno forti e potranno intervenire lobbies per fare i propri interessi, piuttosto che quelli di comunità”. L’esponente della minoranza ha, quindi, espresso soddisfazione per la rimozione della plastica al pari del capogruppo dell’Idv Roberto Colombo, che ha plaudito alla “fine della vergogna decennale di utilizzare la plastica come contenitori per il cibo”. “Abbiamo diseducato migliaia di bambini, facendo una controcultura che ha alimentato l’idea dell’usa e getta, anziché una cultura ecologica”, ha detto Colombo, che ha auspicato la possibilità per le cooperative di tipo B di poter concorrere con legittime aspettative di ottenere i servizi ausiliari alla ristorazione. Ad apprezzare l’atto è stato anche il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, il quale ha condiviso il meccanismo economico dell’appalto, che va incontro alle difficoltà del privato investendo risorse pubbliche. “C’è un valore educativo importante, poi – ha aggiunto – nel cibo prodotto vicino alla fonte di approvvigionamento”. Favorevole anche il capogruppo del Pd Gaetano Zucchini, cche ha espresso apprezzamento per il lavoro dell’amministrazione nella definizione del progetto.
CENTRALE DI COMMITTENZA PER LAVORI, SERVIZI E FORNITURE
Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la costituzione di una centrale di committenza in capo al Comune di Città di Castello, ai sensi e per gli effetti dell’art.33 del Dlgs n.163/2006, con la stipula di una convenzione apposita per l’esercizio delle funzioni previste con i Comuni di Citerna e Monte Santa Maria Tiberina. Come ha spiegato l’assessore competente Enrico Carloni, la centrale di committenza, che verrà insediata nella residenza municipale tifernate e lavorerà con personale dipendente dell’ente, avrà il compito di curare tutte le procedure per l’acquisizione di servizi, prodotti, lavori e opere, dalla redazione alla pubblicazione del bando di gara, fino all’aggiudicazione definitiva di ciascuno dei soggetti sottoscrittori della convenzione. “Si tratta di rispondere a un vincolo normativo del codice dei contratti pubblici, in base al quale non è più possibile procedere all’acquisizione di contratti pubblici da parte di singole amministrazioni – ha spiegato Carloni – per cui un Comune deve aggregarsi con altri Comuni o convenzionarsi con la Provincia per l’acquisizione dei contratti”. “La scelta che abbiamo fatto è stata di procedere alla convenzione con alcuni comuni, quali Monte Santa Maria Tiberina e Citerna – ha aggiunto l’assessore – in presenza di una situazione di riforma e smantellamento della rete provinciale che a nostro giudizio, oltre ad allontanare dalla nostra capacità di controllo le procedure, avrebbe potuto pregiudicare la funzionalità e la velocità degli atti di acquisizione”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti ha approvato la scelta di consorziarsi con altri comuni, ma ha segnalato “l’aspetto preoccupante della mancata adesione di tutti i comuni del comprensorio”. “C’è qualcosa che non quadra”, ha aggiunto il consigliere del Centrodestra, perché la mancata adesione di San Giustino, Umbertide, Montone e Pietralunga può rappresentare un problema”, ha puntualizzato Busatti, che ha chiesto chiarimenti. Il sindaco Luciano Bacchetta ha preso la parola per chiarire che la scelta fatta dal Comune risponde alla necessità di garantire il necessario controllo e la necessaria speditezza alle procedure, anche in considerazione dell’elevata mole di gare effettuate ogni anno. “La Provincia seguirebbe gare in tutto il territorio di riferimento, anche in altri comuni, e per noi questo significherebbe maggiore incertezza sulla rapidità degli iter amministrativi”, ha spiegato Bacchetta, che ha osservato come “legittimamente i comuni più grandi abbiamo l’interesse a fare per conto proprio e convenzionarsi con enti più piccoli”. In questo contesto il sindaco ha aggiunto che mentre Umbertide andrà con Montone e Pietralunga, San Giustino ha deciso di affidarsi alla Provincia. “La scelta che facciamo noi è importante, anche perché permette di dare più opportunità di lavorare al mondo del credito e all’indotto locali”, ha concluso Bacchetta. Di “un atto importante, che ci consente di essere celeri e affidarsi a un organo che sarà composto da dipendenti comunali, i quali saranno sostituiti ogni tre anni a garanzia della correttezza e della trasparenza”, ha parlato il consigliere del Pd Vincenzo Tofanelli, mentre il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, che ha condiviso la scelta del Comune, ha evidenziato che andrebbe fatto un richiamo ai “comuni gregari, che in alcuni momenti si accordano con noi per usufruire dei nostri servizi e della nostra forza organizzativa e in altri momenti si tirano indietro”. “Una cosa che non mi piace”, ha concluso il consigliere.
PRESA DI POSIZIONE SU GIUDIZI RIVOLTI AL CONSIGLIO COMUNALE
Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha stigmatizzato l’articolo pubblicato nel mese di dicembre 2014 sul periodico L’Altrapagina nel quale venivano riportati giudizi ritenuti inappropriati sul lavoro dei consiglieri comunali durante una seduta della massima assise cittadina che aveva all’ordine del giorno la vicenda della ex Fat. Il riferimento era al protrarsi del dibattito sulla riorganizzazione del corpo della Polizia Municipale che ha ritardato l’esame del progetto di riqualificazione inserito nel Contratto di Quartiere Prato-Mattonata. “Dispiace che altri pensino di poter decidere i tempi giusti di una discussione o dell’altra in quest’aula, ma soprattutto respingo i giudizi dati nei nostri confronti, che ci associano a categorie deteriori di politici cui non apparteniamo”, ha affermato Mancini. Sulla questione è intervenuto il sindaco Luciano Bacchetta, che ha sottolineato come “il consiglio comunale è sovrano e non subisce pressioni da parte di nessuna lobby nella gestione dei propri lavori”. Il capogruppo del Psi Marco Mearelli si è associato alla presa di posizione, auspicando più correttezza e tolleranza. Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo dell’Idv Roberto Colombo, che ha invitato ad accettare le critiche e mostrare coerenza con il cordoglio espresso per l’attacco alla rivista Charlie Hebdo.
RINVIATI PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO
Su proposta del consigliere del Pd Luciano Domenichini, il consiglio comunale ha rinviato alla prossima seduta la trattazione dei punti residui all’ordine del giorno: la mozione del consigliere Mancini (Lega Nord) sulla mendicità e sull’accattonaggio, l’ordine del giorno dei consiglieri Nardoni, Tofanelli e Spapperi sul riconoscimento di un’onorificenza al caduto di guerra Angelo Zampini.
SPOSTAMENTO DELLA FARMACIA COMUNALE DI VIALE FRANCHETTI
L’ipotesi di spostamento della farmacia comunale del capoluogo tifernate di viale Franchetti sarà oggetto di un’interpellanza e di una riunione della commissione preposta per valutare i termini della questione. E’ quanto emerso dagli interventi sulla vicenda del sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e del consigliere del Psi Luigi Bartolini. Proprio quest’ultimo, nel preannunciare la presentazione di una interpellanza, aveva chiesto chiarimenti all’amministrazione comunale sulla ventilata possibilità che la farmacia venga spostata nella zona di Rignaldello, davanti alla stazione dei carabinieri, nell’area “Edilgiorni”. “Si tratta di una soluzione che non condivido – aveva detto Bartolini – per questioni logistiche legate ai parcheggi e alla viabilità, e per questioni strategiche, perché si andrebbe a penalizzare ulteriormente un rione già smembrato di attività per gli effetti della crisi”. Il sindaco Luciano Bacchetta aveva innanzitutto chiarito che il rione Prato-Mattonata non è certo penalizzato dall’azione dell’amministrazione, che sta convogliando importanti risorse con piano di intervento urbani, per poi entrare nel merito della questione, sottolineando la “totale autonomia decisionale” con cui il direttore di Farmacie Tifernati ha proceduto alla selezione di possibili sedi in ossequio a una legge Bassanini che attribuisce facoltà di procedere a bandi e gare ai dirigenti e non agli amministratori. Bacchetta ha confermato che la sede individuata sarebbe nella zona di Rignaldello, ma altresì riconosciuto la legittimità della presentazione di una interpellanza, ma soprattutto l’esigenza, per motivi di trasparenza, che venga convocata una riunione della commissione Servizi nella quale siano spiegati i motivi e le caratteristiche della scelta.