“Siamo al cospetto di un progetto completamente privato, che avrà un impatto importante sull’area interessata e che per questo seguiremo con la massima attenzione, promuovendo tutte le occasioni di confronto con i soggetti istituzionali e dell’associazionismo cittadino che ci permettano di avere piena consapevolezza dell’intervento, fermo restando che come amministrazione comunale siamo chiamati ad esprimere unicamente una valutazione urbanistica, perché l’autorizzazione finale verrà dalla Conferenza di servizi promossa dalla Regione Umbria”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha inquadrato in questi termini i lavori della commissione consiliare “Assetto del Territorio”, che si è riunita ieri sera per esaminare il progetto di realizzazione e messa in esercizio di un impianto per la produzione di energia idroelettrica della potenza di 660 kilowatt in località La Canonica, lungo il corso del fiume Tevere. Introdotta dal presidente Luciano Tavernelli, la riunione ha visto la partecipazione dell’assessore Luca Secondi, dei rappresentanti del Canoa Club Città di Castello, dell’Arci Pesca e del club di pesca Aquafans, che insieme ai consiglieri comunali hanno visionato gli elaborati tecnici, i rendering progettuali e le immagini fotografiche illustrate dal dirigente del Servizio Assetto del Territorio Federico Calderini e dal responsabile del Servizio Attività Produttive Lucia Bonucci, alla presenza dei rappresentanti della ditta Tiber Elettra di Città di Castello che ha proposto l’intervento.
Il progetto. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di energia idroelettrica della potenza di 660 kilowatt, detto ad acqua fluente, che prevede la captazione dell’acqua immediatamente a monte dello sbarramento e la restituzione completa dell’acqua derivata immediatamente a valle dello stesso. La produzione di energia elettrica richiederà l’edificazione di una nuova briglia, costituita da due paratoie e dotata di organi elettromeccanici per il suo abbattimento totale, una centrale idroelettrica, in riva sinistra del Tevere, una scala di risalita per la fauna ittica, un canale aperto, lungo circa 10 metri, per ricondurre le acque al fiume Tevere dalla vasca di scarico interrata, un locale di consegna Enel, connesso alla rete con cavidotto interrato. Il progetto prevede anche la creazione di un invaso adibito ad attività di pesca sportiva e la predisposizione di un’area didattica per visite guidate all’impianto idroelettrico.
L’iter tecnico. La richiesta di autorizzazione alla realizzazione dell’impianto alla Regione Umbria risale al 25 luglio 2016 e la prima seduta della Conferenza di servizi è stata convocata il 27 settembre 2016, alla presenza della Prefettura di Perugia, del Comune di Città di Castello, dell’Arpa Umbria, dell’ASL Umbria 1 e di Enel distribuzione Spa, con l’informativa relativa alla procedura che è stata trasmessa anche al Ministero dello Sviluppo Economico e alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. La prossima seduta della Conferenza di servizi della è stata fissata per il primo marzo 2017.
Dibattito. Al dettaglio tecnico dell’intervento è seguita l’illustrazione del parere della commissione comunale per la Qualità Architettonica e del Paesaggio, che il 20 febbraio scorso ha rilevato il carattere preliminare della documentazione progettuale presentata, sottolineando la carenza di informazioni di natura geologica, geotecnica, sismica, idraulica e l’esigenza di verifiche che riguardino in particolare le criticità derivanti dall’immissione nel tratto del Tevere considerato di corsi d’acqua secondari come il torrente Scatorbia e il fosso Rignaldello e le possibili esondazioni a carico della viabilità ciclopedonale esistente. Il presidente del Canoa Club Città di Castello Sandro Paoloni ha inaugurato gli interventi dei rappresentanti delle associazioni sportive che operano sulle acque del Tevere, ponendo l’esigenza imprescindibile della realizzazione di uno scivolo che permetta alle imbarcazioni di percorrere il tratto interessato dallo sbarramento della centrale per garantire condizioni di utilizzo adeguate ai canoisti. Nel ribadire l’esigenza di tutelare la fauna ittica all’atto della realizzazione delle opere previste, Marco Carini (Arci Pesca) e Luca Zangarelli (Aquafans) hanno invece giudicato positivamente il progetto, che soddisfa le esigenze della pratica sportiva ed è tale da favorire un incremento dei praticanti, con una possibile significativa ricaduta anche in termini turistici. Dal consigliere Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia) è venuto il rammarico per la mancanza di un giudizio netto di merito sul progetto da parte della commissione per la Qualità Architettonica e del Paesaggio, mentre il consigliere Luigi Bartolini (Psi) ha riconosciuto gli aspetti positivi per la valorizzazione della pesca, ma ha invitato a tutelare la percorribilità del percorso ciclo-pedonale da possibili esondazioni, così come il consigliere Vittorio Morani (Psi), che ha ricordato come negli anni ’60-’70 la chiusa in funzione nella stesso punto determinasse a nord dello sbarramento allagamenti delle aree circostanti in caso di forti precipitazioni piovose. A chiedere quale tipo di beneficio economico possa ricavare il Comune dall’insediamento della centrale è stato il consigliere della Lega Nord Riccardo Augusto Marchetti, che ha condiviso con il consigliere Marco Gasperi (M5S) le perplessità sul progetto alla luce dei contenuti della relazione della commissione per la Qualità Architettonica e del Paesaggio. Al consigliere del Pd Luciano Domenichini, che ha chiesto aggiornamenti periodici in commissione sull’avanzamento dell’iter tecnico, è seguito l’intervento del presidente dell’organismo Luciano Tavernelli (Pd), che ha assunto un impegno formale in questo senso e, scendendo nel merito del progetto, ha auspicato che l’intervento sia l’occasione per Regione e Comune di attivare sinergie finalizzate a sviluppare le potenzialità naturalistiche, sociali e turistiche del luogo. L’assessore Luca Secondi ha invitato i progettisti a raccogliere le segnalazione venute dal dibattito per garantire la piena fruibilità del tratto del fiume Tevere interessato dall’intervento e ha espresso l’esigenza che la società proponente si faccia carico della futura riqualificazione ambientale delle sponde, con la manutenzione ordinaria e straordinaria, in considerazione dell’utilizzo di un bene naturalistico della collettività. I progettisti e rappresentanti della Tiber Elettra Enrico e Vittorio Vincenti sono intervenuti per chiarire che verrà data la massima disponibilità a recepire le esigenze rappresentate nel dibattito, come quella del Canoa Club, e che in sede di Conferenza di servizi saranno adempiuti tutti gli obblighi relativi alla produzione della documentazione richiesta tra gli altri dalla commissione per la Qualità Architettonica e del Paesaggio, sottolineando che le previsione progettuali attuali sono rispettose delle normative sulla esondabilità dei corsi d’acqua affluenti e delle sponde e sulla tutela della fauna ittica. In sede di replica, l’assessore Massetti ha chiarito che non ci saranno introiti per il Comune dall’attuazione del progetto e ha rinnovato l’impegno a garantire la massima partecipazione sull’iter tecnico dell’intervento, in ragione delle importanti modifiche morfologiche dell’area, ma anche delle abitudini dei fruitori dell’asta del Tevere.