Hanno trovato frigoriferi, water, pneumatici, materassi e vari rifiuti di plastica: questo il triste bottino che i volontari dell’operazione Biondo Tevere anche quest’anno si sono trovati davanti alla fine di una giornata di paziente raccolta dei rifiuti lungo le sponde del fiume tra la frazione tifernate di Piosina e San Giustino. “Abbandonare in modo sconsiderato i materiali di scarto compromette gli sforzi di amministrazione e cittadini per salvaguardare il parco fluviale. Diciamo grazie ai promotori di Biondo Tevere, che con l’esempio cercano di sensibilizzare le coscienze sul corretto smaltimento dei nostri rifiuti, anche i più ingombranti, perché la tutela dell’ambiente passa per il comportamento individuale” dichiarano gli Assessorati all’Ambiente dei due comuni coinvolti, a commento dell’iniziativa che si è svolta nei giorni scorsi. Il bilancio fornito dai promotori non è rassicurante: “Sui quattro chilometri di sponde perlustrate, abbiamo trovato e raccolto molti rifiuti pericolosi: frigoriferi, water, gomme, materassi, bottiglie di olio esausto e plastiche varie, che rappresentano un pericolo e un degrado per l’habitat del Tevere” precisano il presidente dell’Arcipescafisa Claudio Vici e il vicepresidente Silvio Antonini, l’Acquafans Team di Città di Castello e l’Arcicaccia Alto Tevere, per i quali - hanno dichiarato – tenere il fiume in buone condizioni è un modo per ricompensarlo di tutte le soddisfazioni che ci regala durante l’anno. Il nostro auspicio e che il Biondo Tevere torni a quello che potevano vedere i romani e che i nostri concittadini maturino un rispetto più profondo per una risorsa naturale così di pregio”. “Stiamo lavorando sia nelle scuole che nelle famiglie per consolidare una cultura della prevenzione ambientale come preciso diritto-dovere del cittadino: abbiamo compiuto molti passi avanti, anche grazie alla raccolta differenziata porta a porta, che mette quotidianamente a contatto con la realtà del riciclo e la sua assoluta importanza per ridurre il peso che i rifiuti avranno nel nostro futuro" conclude l’Assessorato all’Ambiente del comune di Città di Castello “Tuttavia Biondo Tevere ci dimostra che c’è altra strada da compiere e che nessuna legge potrà sostituire un’evoluzione nella mentalità collettiva”.
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