Registrati ai servizi APP IO e ricevi tutti gli aggiornamenti dall'ente
APP IO
Home Page » Documentazione » Notizie dal Comune » lettura Notizie e Comunicati

Notizie dal Comune

Giornata della Memoria - Dante Luchetti, Letterio Braganti e Michele Annese insigniti dalla Prefettura di Perugia
Piazza Gabriotti
27.01.2025 -

Dante, Letterio e Michele: tre nomi di tre persone con storie da raccontare e portare ad esempio alle giovani generazioni nel “Giorno della Memoria”, ricorrenza significativa istituita con la legge 20 luglio 2000, numero 211, in ricordo della persecuzione e dello sterminio del popolo ebraico, nonché dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Dante Luchetti, Letterio Braganti e Michele Annese, originari di luoghi diversi, ma riconducibili poi per residenza e famiglia alla comunità tifernate, sono stati insigniti presso la sede della Prefettura di Perugia, dal Prefetto, Armando Gradone, che ha consegnato ai familiari le Medaglie d’Onore, concesse con decreto del Presidente della Repubblica del 21 giugno 2024 e  destinate ricompensare i  “cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai  familiari dei deceduti”. Loro non ci sono più e con orgoglio figli e nipoti hanno ritirato la prestigiosa onorificenza affiancati dal sindaco Luca Secondi con la fascia tricolore ed il senatore Walter Verini a sugellare una giornata da consegnare alla storia. Tre vite, tre storie che lasciano un segno indelebile. Dante Luchetti, nato Pietralunga il 19 dicembre  1924. Chiamato alle armi il 24 agosto 1943, il Militare Lucchetti fu arruolato nel 2° Reggimento Cavalleria “Piemonte Reale”. Il 9 settembre 1943, durante la ritirata delle truppe italiane, venne catturato dalle truppe tedesche a Merano e deportato in Germania come prigioniero di guerra. Assegnato all’Arbeit (Arbait)  Kommando 777A, venne inviato al lavoro presso la Arado Flugzeugwerke (Fluzvaiveke) a Rathenau, dove fu impiegato nel montaggio delle ali degli aerei. Il 25 aprile 1945, fu finalmente liberato dalle truppe russe.  Il 21 settembre 1945, dopo una lunga e dolorosa prigionia, tornò finalmente a Città di Castello. Scomparso il 20 Gennaio 2005, molti avranno ricordo per averlo conosciuto come messo comunale (anche la moglie Giulia Marconcini ha prestato servizio in comune) ma anche di colui che a lungo ha provveduto alla ricarica dell’orologio posto sulla facciata del Palazzo del Podestà. Il riconoscimento è stato ritirato dal figlio Giancarlo con la moglie Federica ed il nipote Pietro. Letterio Braganti, nato Città di Castello  il 10 aprile 1913. Appartenente al 94° Reggimento Fanteria della Brigata “Messina”, il 9 settembre 1943 fu fatto prigioniero a Dubrovnik (Ragusa), in Croazia.  Dopo la cattura, venne internato dalle truppe tedesche nel Campo di concentramento di Mappen, in Germania, presso lo Stalag VI K con la matricola n°81613 dal 12 ottobre 1943. Durante il periodo di prigionia, fu impiegato nella costruzione di pezzi di ricambio per prodotti bellici. Prima del rimpatrio fu dislocato a Paderborn come lavoratore coatto ed assegnato per un periodo a una famiglia tedesca di contadini che aveva i loro 2 figli in guerra come avieri (figli che conobbe quando tornarono in licenza), per aiutarli nei lavori nei campi e nell’allevamento del bestiame dato che anche lui era bracciante agricolo. Durante il periodo di prigionia nel ’44 fu operato di ernia inguinale a Paderborn e nel ’45 fu operato alla mano sx per una cisti sinoviale al St. Nikolaus Hospital Ringelstein nella città di Buren sempre nel distretto di Paderborn. Fu liberato dalle forze alleate e rimpatriato il 21/08/1945 come risulta dall’elenco della Croce Rossa. E’ scomparso a 71 anni il primo gennaio 1984. “Un grazie con tutto il cuore da parte mia, di mio padre Elio Braganti e di mia zia Elia a tutti i funzionari dello Stato, della Prefettura e del Comune che hanno reso possibile questo riconoscimento”, ha dichiarato commossa la nipote, Simona Braganti subito dopo la consegna del riconoscimento. Michele Annese, nato a Ceglie (BR ) il 21 settembre del 1916. Soldato di leva, classe 1916, fu chiamato alle armi il 23 maggio 1938. All’indomani dell’entrata in guerra, venne imbarcato a Bari e inviato sul fronte ellenico, dove fu aggregato alla 44ª Sezione di “Sanità” della Divisione “Acqui”, di stanza sull’isola di Cefalonia. Il 24 settembre 1943, durante la tragica cattura da parte dell’esercito tedesco, fu condotto in Germania, dove venne internato nel campo di lavoro di Werklager (Werklagar). Dopo mesi di sofferenze e privazioni, il 30 aprile 1945 fu finalmente liberato dalle forze alleate e trattenuto dalle Forze Armate. Fece ritorno in Italia il 28 settembre 1945, segnando la fine di una lunga prigionia. E’ scomparso il 21 Febbraio 1993: il riconoscimento è stato ritirato dalla figlia Eleonora Annese. “Questi appuntamenti, le storie di queste tre persone – ha affermato il sindaco Luca Secondi – ricordano ed attualizzano una delle pagine più drammatiche della storia recente. Anche se ci troviamo in un mondo diverso, i pericoli della guerra e della violenza sono sempre presenti e compromettono i diritti fondamentali di intere popolazioni e di interi Stati. La medaglia d’oro che il Presidente della Repubblica attraverso il Prefetto ha consegnato ai familiari di Dante, Letterio e Michele, appartiene con orgoglio e riconoscenza alle loro famiglie e alla comunità tifernate. Grazie”.  

C

 


Condividi