In apertura della seduta del consiglio comunale di lunedì 30 settembre, il sindaco Luca Secondi ha preannunciato ai componenti dell’assise come l’amministrazione comunale di Città di Castello intende procedere sulla vicenda giudiziaria che coinvolge Sogepu. “Ho condiviso con il presidente della Commissione Controllo e Garanzia Roberto Marinelli la possibile data del 16 ottobre per riunire l’organismo consiliare sulla situazione della società partecipata, perché tra oggi e il 16 ottobre ho proposto la convocazione di un’assemblea straordinaria dei soci dell’azienda per tutte le valutazioni necessarie sulle prospettive gestionali e sulle azioni da intraprendere”, ha dichiarato il primo cittadino. “Ovviamente la vicenda ha i suoi risvolti politici, perché coinvolge la figura di un militante politico, ma – ha fatto presente Secondi - ricordo a me stesso e al consiglio comunale che è opportuno separare l'aspetto giudiziario, che spetta agli organi competenti sulla cui azione riponiamo la massima fiducia, da quello che riguarda l’operato dell’azienda, sul quale le amministrazioni comunali, come socie, si sono sempre misurate sul piano degli gli aspetti gestionali e degli obiettivi. Sogepu – ha proseguito il sindaco - è una società che è cresciuta, si è sviluppata e attualmente si occupa di un servizio d’ambito affidato con una procedura di gara: sono gli aspetti gestionali, non quelli giudiziari, che ritengo sia opportuno approfondire con una discussione nella commissione consiliare deputata. Aspetti gestionali che non hanno mai evidenziato, attraverso gli organismi di controllo, situazioni non congrue sul piano amministrativo che compete dal punto di vista istituzionale ai Comuni soci”. A prendere atto con soddisfazione dell’impegno già assunto dal sindaco per la convocazione della commissione di Controllo e Garanzia richiesta dai consiglieri comunali di minoranza è stata la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che ha ribadito la richiesta della presenza alla riunione del consiglio di amministrazione di Sogepu. “Sicuramente non affronteremo la questione giudiziaria, ma l’aspetto politico sì e soprattutto il tema delle ricadute di questa situazione sulle due società coinvolte, Sogepu e Sogeco, e sui lavoratori, che devono essere messi chiaramente in sicurezza rispetto a tutto quello che sta avvenendo”, ha puntualizzato la rappresentante della minoranza. “In questo momento Sogeco ha di fatto i vertici esautorati e ritengo che qualcuno adesso dovrà parlare anche delle responsabilità politiche di questa vicenda”, ha aggiunto Arcaleni, ricordando di aver espresso più volte i dubbi sulle situazioni che riguardavano la stessa società e Sogepu. “Mi chiedo se qualcuno abbia intenzione di fare almeno un'autocritica rispetto ai controlli, dopo aver consegnato Sogepu a una gestione dai poteri quasi illimitati e aver approvato la costituzione di Sogeco, con le quote societarie che in questo momento sono sotto gli occhi dei magistrati”, ha concluso l’esponente di Castello Cambia. Il capogruppo del PD Gionata Gatticchi si è detto d'accordo nel ricostruire la vicenda amministrativa che riguarda Sogepu e Sogeco, ma ha domandato: “vorrei capire quello che si intende per responsabilità della politica”. “Un conto – ha spiegato - è la legittima critica politica, che ci sta, il dovere dell'opposizione di farla di far riflettere la maggioranza, un conto è buttarla, per così dire, in caciara, perché ci sono le elezioni regionali e allora si vuole additare questo o quell’amministratore, questo o quel sindaco, questa o quella giunta, questo o quel consigliere, parlando di una responsabilità politica per chissà quali nefandezze”. “Ci confronteremo nella commissione Controllo e Garanzia, ma il richiamo che faccio a chi ha un ruolo istituzionale e politico è di attenersi alla necessaria correttezza nel dibattito che ci sarà”, ha concluso Gatticchi. Il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha ammonito a “non cercare di buttare la palla in tribuna, parlando degli organi di controllo, perché bisognerebbe sapere bene qual è la loro competenza, quella del Collegio dei revisori dei conti e quella dell’Organismo di Vigilanza”. “L'organo di controllo, cioè il Collegio dei revisori dei conti di Sogepu – ha sostenuto Lignani Marchesani - nel periodo precedente a queste vicende giudiziarie aveva il potere di dire la propria in sede di approvazione del bilancio su tante consulenze con costi assolutamente fuori mercato, cosa che non ha fatto. L'Organismo Di Vigilanza, invece, non ha alcuna competenza sul flusso di denaro che c'è stato e che è oggetto di questa indagine. Non ce l'ha, perché è una consulenza tra un'azienda privata e un soggetto pubblico, cioè l'amministratore di una società pubblica, che incidentalmente interagisce in quel momento con la società privata, cosa su cui appunto ha messo l'occhio la magistratura”. “Ho sempre rivendicato l'inopportunità della questione, ma non avevo elementi per poter definire che era un ambito di tipo corruttivo ovviamente – ha precisato l’esponente della minoranza – evidentemente ora gli inquirenti sapranno qualcosa più di me e quindi vedremo”. A ribadire l’appello a un confronto istituzionale corretto è stato anche il capogruppo dell’Unione Civica Tiferno Filippo Schiattelli. “Cerchiamo di essere molto responsabili, ma non per noi stessi, ma per rispetto della nostra città, dei nostri cittadini e dei lavoratori dell'azienda”, ha sottolineato il consigliere di minoranza. “Facciamo molta attenzione a non perseguire le logiche di parte che in maniera diretta o velata sto avvertendo – ha affermato Schiattelli - perché c’è bisogno di una politica vera, di una politica forte, che sappia superare difficoltà anche importanti”. Il sindaco Secondi ha preso di nuovo la parola per ribadire che “i controlli interni a Sogepu, come altri controlli amministrativi, non hanno mai evidenziato problematicità”. “Il livello istituzionale rappresentato dai Comuni soci come poteva autonomamente ed eventualmente ravvisare situazioni che magari non fossero da ritenere congrue?”, ha rimarcato il primo cittadino, che ha rilanciato l’invito a “separare nel dibattito che ci sarà le vicende giudiziarie, che sono competenza di altri organi, dalle valutazioni politiche sulle gestioni e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati”.