Lunedì 30 settembre 2024, ore 14.30. Sono data e ora dell’appuntamento con la storia per la demolizione della scuola Dante Alighieri, che è iniziata nel pomeriggio. Il primo passo del percorso che porterà alla ricostruzione dell’istituto secondario di secondo grado, con un investimento da 12 milioni 293.500 euro finanziato dal PNRR attraverso il programma “Futura - La scuola per l’Italia di domani”, con il contributo del fondo nazionale per le opere indifferibili, con risorse del conto termico GSE e il cofinanziamento del Comune di Città di Castello. Dopo il completamento nelle ultime settimane delle operazioni preliminari di strip-out, i lavori di abbattimento del complesso scolastico sono partiti dal fabbricato posto a sinistra dell’ingresso da via Ferrer. La pinza dell’escavatore da demolizione utilizzata per l’intervento ha iniziato a smantellare la struttura partendo dalla copertura e scendendo nelle aule poste al primo piano. A eseguire l’opera è la RAD Service di Gubbio, azienda specializzata in demolizioni controllate, che lavora in subappalto per conto del raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario dell’accordo quadro nell’ambito della procedura di gara gestita da Invitalia, che ha come mandataria l’azienda Costruzioni INGG Penzi Spa di Maddaloni, in provincia di Caserta, e come mandante la GI.SO. Srl di Roma. Nel rispetto del capitolato d’appalto, l’impresa incaricata della demolizione dovrà minimizzare tutte le emissioni provenienti dal cantiere per tutelare i residenti e le attività dell’area, adottando i sistemi necessari per ridurre la produzione di polveri e rumori. “Siamo finalmente attivati al momento tanto atteso dell’avvio di un progetto strategico per Città di Castello, che consegnerà alla comunità tifernate una scuola completamente nuova di 4 mila metri quadrati, in legno e vetro, per ospitare oltre 300 studenti in ambienti educativi sicuri e adeguati alle esigenze dell’apprendimento”, affermano il sindaco Luca Secondi e l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti. “La nuova Dante Alighieri è un obiettivo importantissimo di cui l’amministrazione comunale sente tutta la responsabilità – precisano Secondi e Carletti - per questo auspichiamo che il raggruppamento di imprese selezionato dal Governo attraverso Invitalia porti a termine l’intervento nei tempi previsti. Eserciteremo fino in fondo il nostro ruolo di controllo per assicurare che le tempistiche vengano rispettate e confidiamo nella comprensione dei cittadini ogniqualvolta l’avanzamento del cantiere potrà comportare disagi e difficoltà, che sarà nostro compito ridurre al minimo”.
Il progetto. Il progetto della nuova scuola Dante Alighieri è stato selezionato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con un concorso nazionale promosso in attuazione della Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione di-gitale – Componente 3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici – Investimento 1.1: “Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici”. I 12 milioni 293.500 euro necessari per l’intervento sono stati finanziati con il PNRR attraverso il programma “Futura - La scuola per l’Italia di domani”, con il contributo del fondo nazionale per le opere indifferibili, con risorse del conto termico GSE e sono state cofinanziate direttamente anche dal Comune di Città di Castello. Nell’attuale sito dell’istituto sorgerà uno stabile in legno e vetro di moderna concezione, che attraverso la trasparenza darà l’idea del collegamento tra la scuola e la città, le abitazioni, le attività, l’ambiente sociale del quartiere La Tina che lo circonda. Un dialogo che sarà reso possibile dalle grandi superfici vetrate e da luoghi pensati per l’attività didattica e per la vita di comunità, con spazi ampi e funzionali. I 4 mila metri quadrati del nuovo complesso scolasti-co ospiteranno oltre 300 studenti in ambienti progettati per offrire servizi a minori e adulti, con una palestra seminterrata che garantirà la pratica di più discipline sportive anche in orari extrascolastici. Secondo i calcoli progettuali, la nuova Dante Alighieri sarà un immobile a basso consumo energetico, fino a 15 volte inferiore all’attuale. Con una classificazione “NZEB – 20%”, che identifica edifici a energia quasi zero, caratterizzati da un fabbisogno energetico molto basso, la nuova scuola produrrà autonomamente l’energia da fonti rinnovabili per le proprie necessità, attraverso pompe di calore alimentate da impianti fotovoltaici, e con rivestimenti alta-mente performanti isolerà climaticamente gli ambienti interni. Le milestone dettate dall’Unione Europea prevedo-no l’ultimazione dei lavori entro marzo 2026 e il collaudo entro il giugno successivo.