La libertà, la democrazia, l’uguaglianza sono sembrate le cose più belle del mondo ieri sera a Città di Castello, dove l’80° anniversario della Liberazione della città dal nazifascismo, avvenuta il 22 luglio del 1944, è stato vissuto nel segno dei valori fondanti della Repubblica Italiana, in un clima di festa e serenità, tra memoria e celebrazione, con la Fanfara dei Bersaglieri Renzo Reggianini di Gubbio e la Filarmonica Puccini che hanno trascinato ed entusiasmato i tanti tifernati accorsi nel centro storico. “La partecipazione della cittadinanza, numerosa, bella e sentita, ha impreziosito una serata consegnata alla storia come momento di unità e condivisione di principi che a 80 anni di distanza sono ancora, e per fortuna, la base della società civile nella quale viviamo e che vanno difesi come un patrimonio di tutti”, ha sottolineato il sindaco Luca Secondi, ringraziando tutti i presenti nel saluto sulla scalinata del palazzo del Comune che ha concluso la celebrazione. “Noi oggi celebriamo una conquista che ci ha resi liberi e questa libertà, costata la vita e tante sofferenze a chi ha vissuto quell’epoca, è un’eredità che dobbiamo saper onorare e proteggere ogni giorno con senso di responsabilità – ha detto Secondi - sapendo che è il rispetto delle persone ciò che ci permette di averne cura e di valorizzarla come fondamento per la convivenza civile nella nostra comunità e nel nostro Paese”. Il sindaco, accompagnato dai componenti della giunta comunale e dal presidente dell’assemblea elettiva cittadina Luciano Bacchetta, presente insieme ad alcuni componenti dell’assise, ha guidato il corteo che da porta Santa Maria, dopo la deposizione di una corona sotto la targa di Largo 22 luglio, ha risalito corso Vittorio Emanuele, piazza Matteotti, corso Cavour e piazza Gabriotti in un tripudio di emozioni. Le canzoni e la marcia a passo di corsa della Fanfara dei Bersaglieri hanno infiammato il centro storico e sono state degnamente sottolineate dall’esibizione della banda comunale. La presenza lungo le vie e le piazze attraversate dal corteo di tanti genitori con i figli, di nonni e nonne che hanno conosciuto i drammi dell’occupazione tedesca, di familiari dei reduci e delle vittime di guerra e di qualche ex bersagliere, che con l’affascinante moretto piumato orgogliosamente portato sulla testa ha accennato una piccola corsa, è stata lo spettacolo nello spettacolo di una celebrazione vissuta intensamente. Con il sorriso e con spirito unitario. Sulla scalinata della residenza municipale di piazza Gabriotti, nell’abbraccio di tutti i cittadini che hanno partecipato all’evento, delle associazioni combattentistiche, del corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, delle autorità militari della città, gli interventi istituzionali hanno rafforzato il significato di un appuntamento con la storia importante per la comunità di Città di Castello. A dare valore e senso agli ideali di libertà e democrazia alla base della Costituzione Italiana, rimarcando l’importanza di conservare la memoria della storia e di responsabilizzare le nuove generazioni nella difesa dei valori della Repubblica italiana, sono state le parole del vicario generale della Diocesi di Città di Castello don Andrea Czortek, della presidente dell’ANPI Anna Maria Pacciarini, della vice presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti Ursula Masciarri e del senatore Walter Verini, presente sulla scalinata del Comune insieme al vice presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria Michele Bettarelli e al consigliere regionale Valerio Mancini. La suggestiva esecuzione dell’inno nazionale, cantato e suonato dalla Fanfara dei Bersaglieri, ha concluso la celebrazione, coronata poi da uno spettacolo pirotecnico che ha disegnato in cielo il tricolore della bandiera italiana, unendolo idealmente in un messaggio universale a quello che ha illuminato la torre civica di piazza Gabriotti per tutta la serata.