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Notizie dal Comune

Un airone cenerino per "mascotte" del canoa club e del tevere. Si chiama "Armandino" ed il nome lo hanno scelto gli alunni di alcune scuole al termine della passeggiata ecologica
airone
06.06.2024 -

Un airone cenerino per “mascotte” del canoa club e del tevere. Si chiama “Armandino” ed il nome lo hanno scelto questa mattina gli alunni di alcune scuole primarie della città al termine della passeggiata ecologica lungo le sponde del Tevere. Una interessante e partecipata iniziativa organizzata dal Canoa Club Città di Castello all’indomani della  “Giornata Mondiale dell’Ambiente”, evento globale promosso dalle Nazioni Unite per sensibilizzare e incoraggiare azioni a favore della protezione dell’ambiente: un’opportunità per riflettere sulle problematiche ambientali e per mobilitare le risorse collettive a favore di un futuro sostenibile. Da quasi un anno quello splendido ed elegante esemplare di airone cenerino (è piuttosto tipica presenza lungo i fiumi della pianura padana, tra le risaie del Piemonte e della Lombardia e palese rarità nelle regioni centrali) è  diventata una presenza amica nei pressi della piccola “cascatella” sul Tevere ed allieta i duri allenamenti delle giovani promesse del Canoa club Città di Castello, lo storico sodalizio sportivo tifernate ai vertici nazionali di questo sport a contatto con la natura che annovera campioni mondiali del passato come Carlo Mercati e Mirko Spelli. “In alcuni momenti della giornata, quando tutto intorno è tranquillo viene per pescare cibo. Credo sia arrivato lo scorso anno ad inizio estate. Si è stanziato sul tratto che dallo sbarramento risale a monte per circa 3 chilometri. Da tempo alternativamente questi esemplari passano tutta l'estate li da noi”, precisa con il presidente del sodalizio sportivo, Nicola Landi, fautore assieme al consiglio e allo staff tecnico del Canoa Club dell’organizzazione della bella giornata dedicata all’ambiente con tanto di lezione teorica e pratica grazie alla presenza di Paolo Fabbriciani, responsabile del Servizio Supporto Operativo Distretto Gubbio Città di Castello, Arpa Umbria ( Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) che ha parlato dell’importanza di avere acqua pulita e non inquinata,  e dei controlli che fa Arpa Umbria nel Tevere e nel Trasimeno.  Al termine della mattinata gli alunni delle classi 5A e 5B di San Filippo e della 5 di Rignaldello, sono stati poi, assieme alle loro insegnanti, i veri protagonisti del “battesimo” dell’airone Armandino. “Questa iniziativa – dichiarano le coordinatrici del progetto - riprende, dopo la pausa “forzata" a causa del covid ed è stata accolta con entusiasmo dal Primo Circolo Didattico San Filippo, di Città di Castello. Durante la passeggiata gli alunni hanno scelto di dare un nome all'airone cenerino, l'ospite che quotidianamente accompagna, con la sua presenza, i canoisti durante i loro allenamenti nel nostro caro Tevere: il nome è Armandino, l'airone cenerino. Il I Circolo Didattico di San Filippo, nella persona del Dirigente Scolastico Silvia Ghigi e tutti i docenti coinvolti nell'iniziativa, ringraziano il Canoa Club per questa piacevole mattinata di benessere fisico e mentale e per la colazione gentilmente offerta durante il tragitto”, concludono le insegnanti.

LA SCHEDA

Il Canoa Club Città di Castello è una storica realtà di canoa in Umbria, che dal 1969 regala successi a livello nazionale ed internazionale. Dal 2015 è centro nazionale per attività di paracanoa. Grazie alla volontà dei soci e l’impegno comune, organizza eventi e gare che coinvolgono i cittadini e i canoisti di tutta Italia. Affacciata sul fiume Tevere, la nuova sede è il punto di riferimento in Umbria per chi vuole iniziare l’attività di canoa, sia a livello amatoriale che agonistico. Il Canoa Club Città di Castello si impegna nel sociale con svariate iniziative: tra queste la manifestazione “la canoa è per tutti” e il “Dragon Boat”, l’imbarcazione delle Tiber Dragon Lady che combattono il tumore a colpi di pagaia. Nel 1969 un gruppo di amici, Luca Duca, Amleto Bambini, Mario Bioli, Mauro Gattini, Zelindo Gustinucci, Franco Petruzzi, abituali frequentatori del Tevere decide di compiere un’impresa che, al di la delle loro intenzioni, conquistò gli onori della cronaca nazionale. Utilizzando vecchie tubature per l’essiccazione del tabacco costruiscono un pesante catamarano a bordo del quale ridiscendono il Tevere da Città di Castello a Roma accompagnati da canoisti provenienti da tutta Italia. Dopo sette tappe arrivano sotto ponte Milvio sfiniti ma soddisfatti. Ad attenderli una folla plaudente e una pattuglia di vigili urbani che li preleva e li conduce in Campidoglio dove sono ricevuti dal Sindaco della Capitale che li ringrazia per l’impresa e dona loro una medaglia d’oro a nome della città di Roma. Tornati a casa felici per l’impresa compiuta e accompagnati dalla risonanza della stampa nazionale, decidono di fondare il Canoa Club Città di Castello per permettere a tanti giovani di dare le prime pagaiate sul fiume a bordo di moderne canoe.

 


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