“Il lotto nel PIP di Coldipozzo era stato assegnato a Lampogas Centro Umbria ed ora la ditta Autotrasporti Parma vuole rilevarla. Il passaggio in Commissione Programmazione è motivato da una deroga al regolamento perché non sono trascorsi 7 anni dal rilascio dell’agibilità e nel sono trascorsi solo 4”: così ha spiegato il responsabile del Servizio PIP del comune di Città di Castello Lucia Bonucci alla Commissione di lunedì 14 dicembre 2020 illustrando la pratica e sottolineando come si debba anche valutare il prezzo di vendita e un eventuale diritto di prelazione. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto: “Siamo ancora dentro il PIP, siamo deliberanti o no come Commissione? Nel merito: per la deroga ci devono essere motivi validi. A monte c’è stato un esproprio a danno di un privato e una cessione agevolata all’aquirente del PIP. Non ci si può speculare. Approfondiamo”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha ribadito la possibilità che “l’espropriato protesti c’è ma se l’arrivo di una nuova azienda riuscisse ad infrangere il monopolio di vallata sulla distribuzione del GPL ben venga”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto: “Le proposte dei nuovi acquirenti mi sembrano precarie anche se c’è il problema del regolamento che non si può eludere. Dobbiamo approfondire l’intenzione di Parma autotrasportatori”. Lucia Bonucci ha aggiunto: “Il regolamento è di competenza del consiglio ma le deroghe sono state disposte dalla commissione in funzione deliberante. Dare la deroga significa far continuare l’attività che altrimenti sarebbe dismessa. Chi subentra ha già personale insediato in Umbria. Che cosa succederà nel futuro non possiamo saperlo ma in tutta l’area ci sono tante assegnazioni provvisorie che sono rimaste tali. E’ un’area mezza morta ed è un problema enorme anche a livello economico e di controllo di Corte dei Conti perché fa parte dell’attività programmatoria dell’ente. Quel territorio era vocato ad attività produttive”. Mirco Pescari, capogruppo del PD; ha detto: “Qual è la procedura? Se il regolamento è in capo al consiglio lo sono anche le deroghe. La vicenda del PIP di Coldipozzo deriva dalla crisi del 2008/9 con cui coincide. Nessuno poteva immaginare la crisi globale. E’ necessario anche un approfondimento nel merito, la deroga deve avere ragioni importanti per essere autorizzata”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “L’amministrazione deve verificare se i terreni espropriati hanno rispettato la destinazione. Bene se la nuova azienda porta lavoro ma il residuo del tempo che manca deve sostenerlo la nuova attività e stare sul territorio undici anni”. Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto: “Chiediamo che assumino tifernati, magari dei 20 previsti i 6 che ancora non sono assunti”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha invitato a valutare “le ricadute sui posti di lavoro. Chiediamo un piano d’impresa”. In chiusura la Bonucci ha riassunto i lavori dicendo che “proporrà una approfondimento procedurale e di merito da mettere a disposizione di una prossima Commissione”.