Il futuro della Mostra del Cavallo di Città di Castello torna in consiglio comunale con un’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, sulla motivazione che” ha portato il Comune a raddoppiare di fatto il contributo alla manifestazione ma in due tranches. E’ una prassi irrituale, segna una mancanza di coordinamento con i vertici della Mostra, perché chi rappresenta l’ente è da tempo latitante. Le quote sono raddoppiate, confermando uno stato di sofferenza, per altro noto, dovuto da debiti passati e spese di gestione difficili da ammortizzare, e creando un circuito regressivo che ha portato ad una diminuzione degli espositori e ad una perdita di visibilità e reputazione, in definitiva di qualità. La seconda mostra italiana ha perso smalto. Spero che questa interrogazione preluda ad una commissione ad hoc per sapere come è andato l’incontro romano del sindaco e se nel frattempo sono stati individuati i nuovi rappresentanti nel consiglio della Mostra”. “L’anticipazione e il raddoppio sono state scelte politiche che confermano l’appoggio dell’Amministrazione a questo evento” ha detto l’assessore al Turismo e Commercio Riccardo Carletti “I due tempi sono dovuti ad esigenze di carattere contabile. La Mostra ha fatto la storia della città, quando abbiamo eventi che hanno cinquanta edizione dobbiamo accettare che accanto ai momenti belli ci siano anche momenti critici. In collaborazione con l’assessore Massetti stiamo cercando di estendere le sinergie. Negli ultimi tempi abbiamo perso soci importanti. Ben venga la commissione che, non appena fatte le nomine, proceda ad una riflessione su tutte le prospettive”. “A Roma ho incontrato il sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura Giuseppe Castiglione” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta “sono venuti meno l’Unire, che è fallito, Provincia, Comunità Montana nel giro di pochi anni ma il Ministero formalmente è ancora socio, anche se da alcuni anni non versa quote. L’incontro è stato positivo, mi aspetto i fatti attraverso finanziamenti di progetti specifici, come hanno anticipato. Avere celebrato il cinquantesimo della Mostra, anche se in tono minore, è stato un fatto importante. Una volta contavamo su un budget di partenza dato dalle quote associative, oggi non è più così e dobbiamo decidere se sia il caso di andare avanti. Io credo di sì. C’è l’idea di acquisire un’area stabile dove fare la mostra, più conveniente di pagare l’affitto. Il presidente si è dimesso, oggi la mostra è gestita dal vicepresidente. C’è un interesse da parte di alcuni privati, amanti del cavallo, per partecipare al proseguo della mostra. Spero che entrino queste persone che vogliono dare e non prendere e che con loro si possa lavorare ad una strategia per dare futuro alla mostra”.
Lignani ha replicato, sottolineando che “Ad oggi, le nomine non ci sono. Siamo a fine Marzo e per organizzare la mostra ci vuole programmazione. Speriamo che questi presunti mecenati della Mostra del cavallo possano essere d’aiuto. Fare causa al Ministero per le quote non pagate non mi sembra una soluzione; la Camera di Commercio di Perugia ha deciso di ritirarsi dalla Mostra mentre ad altri eventi, anche altotiberini, ha aumentato i finanziamenti. Nell’ente camerale ci sono anche rappresentanti locali, quelli agricoli non si sono dati molto da fare. E’ grave: politicamente andrebbe denunciato. Dovremmo battere i pugni sul tavolo, perché il ritiro da Città di Castello da parte di soggetti finanziatori regionali non è infrequente. Acquisire la proprietà ripaga nel tempo ma nell’immediato è oneroso: all’oggi l’unico fatto certo è che il Comune di Bastia sarebbe interessato ad adottare la Mostra, avendo Umbriafiere. Dobbiamo chiarire in tempi rapidi altrimenti sarà troppo tardi”.